Disturbi del comportamento alimentare: campanelli d’allarme

Disturbi del comportamento alimentare: campanelli d’allarme

  • articolo a cura della Dott.ssa Chiara Maria Ostini

Tra gli adolescenti e i preadolescenti sono, purtroppo, in drammatico aumento i casi di disturbo del comportamento alimentare (DCA).


Oltre ad essere in crescita, questo fenomeno sta diventando anche più complesso, sia perchè non riguarda più esclusivamente il sesso femminile ma sono sempre più i casi di DCA maschili, sia perchè, oltre alle più conosciute anoressia nervosa e bulimia nervosa, si stanno sviluppando nuove forme di DCA, ciascuna con caratteristiche proprie.

Vari fattori fanno sì che le fasce d’età più colpite da questo tipo di disturbo siano la preadolescenza e l’adolescenza; tra questi certamente la pressione della nostra società che esalta la magrezza e l’aspetto fisico come valori assoluti, ma anche la trasformazione profonda cui va incontro il corpo in questa fase del ciclo di vita e i turbamenti ad essa legati. Per questi motivi, è abbastanza comune che ragazze e ragazzi mostrino un certo livello di disagio verso il proprio corpo, trovandolo brutto, goffo e ingombrante, e cerchino modalità di controllarlo, come la dieta e l’attività fisica. Un’eccessiva attenzione per questi aspetti, però, non implica necessariamente lo sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare, che rispecchia un disagio molto più profondo del normale turbamento della pubertà.

Ecco alcuni comportamenti che devono attirare la nostra attenzione perchè possono costituire dei “campanelli d’allarme” che indicano la possibile presenza di un DCA:

  • paura esagerata di ingrassare e bisogno di continue rassicurazioni sulla propria forma fisica;
  • discorsi focalizzati in modo esagerato sulla forma fisica e sul cibo, che diventano un chiodo fisso e sembrano essere l’unico interesse;
  • diete drastiche o eliminazione totale di alcuni alimenti;
  • calcolo continuo delle calorie degli alimenti;
  • tendenza ad andare in bagno dopo aver mangiato;
  • variazioni di peso improvvise;
  • attività fisica eccessiva, compulsiva, svolta più per smaltire calorie che per piacere o divertimento;
  • tendenza a non voler mangiare alla mensa scolastica o con gli amici;
  • pensieri relativi alla forma fisica e al cibo poco obiettivi e non modificabili.

Ovviamente, la presenza di uno o più di questi aspetti non implica necessariamente un DCA, ma sono piuttosto degli indicatori di disagio che devono spingerci a prestare maggiore attenzione al nostro ragazzo. Anche perchè è bene ricordare che i DCA non insorgono solo per il desiderio di essere magri, ma nascondono disagi e sofferenze molto più profonde. Ad ogni modo per qualsiasi dubbio, è bene rivolgersi sempre a un professionista.

Dott.ssa Chiara Maria Ostini
Psicologa e psicoterapeuta - Sesto San Giovanni

 

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